“Se ti droghi ti capisco, perchè il mondo ti fa schifo, se non lo fai ti ammiro, perchè sei in grado di combatterlo”
Jim Morrison
Se la utilizzi…che utilizzo fai della cannabis?
La utilizzi in maniera continuativa o ne fai un utilizzo occasionale e ludico?
Spesso l’utilizzo della sostanza, acquisisce un senso in quanto avviene all’interno di un contesto sociale, che permette di sentirsi appartenenti ad un gruppo.
Notare che si appartiene ad un gruppo, che si è accettati e si condivide qualche cosa con i suoi membri (in questo caso l’utilizzo di cannabis), porta a provare più volte la sostanza, ripetendo così l’esperienza.
A volte accade che ripetendo si può arrivare ad un comportamento di addiction, ossia di dipendenza patologica, il cervello a quel punto si focalizza sull’uso della sostanza, tramite l’apprendimento dell’esperienza passata.
Ci sono inoltre alcuni stimoli dell’astinenza, detti trigger (dall’inglese, significa grilletto), i quali portano la persona a riutilizzare la sostanza, anche dopo un periodo di non assunzione, ad esempio nel caso in cui si lascino delle bottiglie in casa di alcool, anche se vuote, possono riattivare il desiderio di bere, nel caso dell’alcolismo; lo stesso vale per l’utilizzo delle sostanze, vedo una persona fumare e mi si riattiva il desiderio.
L’esperienza viene memorizzata come positiva, in quanto oltre all’aspetto della socialità vengono sollecitati i recettori cannabinoidi, presenti nel sistema nervoso centrale.
Le aree cerebrali dove si trovano maggiormente i recettori che vanno ad interagire con il THC (sostanza presente nella cannabis), sono l’ippocampo ed il nucleo accumbens, il primo si occupa della memoria e dell’apprendimento, il secondo si occupa della gratificazione e della motivazione.
Accade pertanto che attivando queste aree aumentano i livelli di dopamina e l’esperienza viene codificata in memoria come piacevole e gartificante.
Per questa ragione si propende per ripetere l’esperienza, con un potenziale rischio di dipendenza, i cui effetti a lungo termine, per un certo quantitativo di utilizzo della sostanza stessa, possono portare a deficit nell’attenzione sostenuta, nella memoria e nella flessibilità mentale.
Psicologo Saronno e Como
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Articolo a cura della Psicologa Psicoterapeuta Dott.ssa Sara Garibaldi.
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