Empatia e Autismo

Mar 14, 2015 | DSA

“Io non ti sto ignorando, ho l’autismo”

L’autismo fa parte dei disturbi pervasivi dello sviluppo, è considerato dalla comunità scientifica internazionale un disturbo neuro-psichiatrico, l’autismo può presentare diversi livelli di intensità, in cui le difficoltà di integrazione sociale, la comunicazione, e il ritiro interiore, piuttosto che i comportamenti problema possono assumere vari gradi.

Stereotipie, assenza di linguaggio, rifiuto del contatto con gli altri (difficoltà a mantenere il contatto oculare con l’altro), aggressività rivolta verso sè o verso gli altri, insensibilità al dolore, assenza di sensazione del pericolo, sono aspetti che descrivono il modo di porsi all’interno del mondo.

L’essere umano utilizza il linguaggio per esprimere i propri bisogni, non tutti gli autistici hanno sviluppato buone capacità linguistiche, pertanto l’espressione dei propri bisogni, è spesso complessa e fonte di frustrazione per loro stessi, che non potendo esprimersi chiaramente, vengono mal capiti e da qui possono aumentare i comportamenti problematici del soggetto stesso.

Limitando l’espressività si limita la costruzione della realtà.

All’interno dei rapporti sociali, siamo abituati a ipotizzare “cosa passa per la testa” alle persone che conosciamo bene, ad esempio i genitori, il partner, i figli ed i colleghi. Più difficile sarà comprendere cosa passa per la testa di un estraneo, sarà pertanto più complesso mettersi nei suoi panni, ossia capire cosa pensa, cosa sente, cosa desidera l’altro.

Per comunicare con gli altri ci serviamo dei segnali non verbali, ossia la mimica, gli sguardi, i gesti. Il linguaggio non verbale ci fornisce informazioni in più persino rispetto alle parole pronunciate( linguaggio verbale).

Questi processi di decodifica e riconoscimento sono deficitari nelle persone con autismo, la cognizione sociale che ci permette di interagire e comunicare con gli altri è compromessa anche nell’autismo ad alto funzionamento (che presenta un livello di intelligenza almeno nella media, come nella sindrome di Asperger).

Alcuni autistici possono mettere in atto strategie compensatorie, tale per cui riescono ad imparare come comportarsi all’interno delle situazioni sociali, sebbene mantengano questo deficit di empatia. Pertanto le persone con autismo hanno difficoltà ad instaurare amicizie, o anche solo ad avviarle.

Relazionarsi con l’autismo è una sfida quotidiana e un’occasione nell’imparare ad accettare l’altro nella sua diversità, entrando in contatto con un modo diverso di concepire e conoscere la realtà stessa, un nuovo modo di essere al mondo. Come tutto ciò che è diverso è fonte di fatica e fascino allo stesso tempo.
Empatia e Autismo.

 

Articolo a cura della Psicologa Psicoterapeuta Dott.ssa Sara Garibaldi.
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