“Dimmi quel che mangi e ti dirò chi sei”.
(Anthelme Brillant-Savarin)
Ogni persona ha le sue preferenze, ci saranno cibi che piacciono di più e cibi che piacciono di meno, questo è soggettivo, però c’è una tendenza generale a preferire i cibi più calorici, che sia dolce o salato.
La fame fisica deriva da carenze corporee fisiologiche, la fame emotiva invece si lega al vuoto e al bisogno di conforto e di affetto. Come mai c’è quel vuoto? Come si può migliorare?
Alimentarsi correttamente, non saltare i pasti è necessario per apportare i nutrienti al corpo, rispettandolo, fondamentale la colazione, che molte persone tendono a saltare, altre invece saltano la cena, questo non aiuta a gestire le abbuffate, anzi le incrementa.
La fame nervosa può aumentare quando siamo sotto stress, la fame nervosa è un modo che abbiamo per cercare di distenderci e rilassarci.
Quindi come calmare i nervi? Come autoconfortarci in maniera alternativa?
Si possono utilizzare tecniche di rilassamento come il training autogeno, lo yoga, bere una tisana (a chi piace), coprirsi con una coperta, massaggiare le mani, rallentare. Non agire immediatamente, per evitare che agisca la parte più impulsiva, per fare agire la parte più razionale, potete allontarvi fisicamente dal cibo, se lavoro non tengo davanti a me il cibo con il quale tendenzialmente mi abbuffo.
Respirare, facendo respiri profondi prima di mangiare, in questo modo avremo il tempo per ascoltare le nostre emozioni.
Evitare di guardare il computer, la televisione mentre mangiamo, in quanto il rischio è non portare abbastanza attenzione al cibo, rischiando così di entrare nel pilota automatico, che ci porta a non renderci conto di essere sazi.
Cosa è un’abbuffata? Un’abbuffata è un episodio alimentare, in cui una quantità di cibo oggettivamente grande, viene ingerita, durante l’abbuffata la persona sperimenta una marcata perdita di controllo (abbuffata oggettiva).
Poi esiste anche l’abbuffata soggettiva, ossia un’abbuffata in cui la quantità ingerita di cibo non è oggettivamente eccessiva.
I primi istanti di un’abbuffata possono essere piacevoli, ma al crescere della quantità di cibo ingerita, crescono emozioni quali la vergogna ed il disgusto.
Durante le abbuffate le persone mangiano velocemente, per questo mangiare lentamente è una prevenzione all’abbuffata stessa.
Il cervello confonde il senso di fame, con la sete, quindi quando avete molta fame bevete acqua, una tisana, del tè, se dopo circa trenta minuti la fame continua allora è fame fisiologica, mentre se la fame sparisce allora era fame emotiva.
Valutiamo il linguaggio che utilizziamo quando parliamo a noi stessi, per esempio la ricaduta potrebbe diventare un promemoria.
Psicologo Saronno Psicologo Como Psicologo Online per imparare a gestire le abbuffate.
Articolo a cura della Psicologa Psicoterapeuta Dott.ssa Sara Garibaldi.
Riceve su appuntamento a Saronno, Como e Online su Skype e Whatsapp.
Chiamare il nr. 349 73 35 199 oppure compilare il modulo on line.
Psicologo Saronno – Psicologo Como – Psicologo Online